Second Hand News

mercoledì, novembre 29, 2006

In attesa del Tapiro

"Ho un po' trascurato il ruolo della Cassazione"
(Enrico Deaglio al Corriere della Sera)

Cala, Trinchetto!

L'impareggiabile Oliviero "Mani Nette" Diliberto va in televisione da Crozza per dichiarare che, la notte del 10 aprile, l'Italia è stata vittima di un tentativo di golpe.

martedì, novembre 28, 2006

Anche a Roma, non solo a Berlino

"Enrico Deaglio, direttore del settimanale Diario, autore del documentario «Uccidete la democrazia», è indagato dalla Procura di Roma per diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico.
Subito dopo avergli comunicato che assumeva la veste di indagato, Deaglio è stato informato dai magistrati che l'interrogatorio veniva sospeso e che prossimamente dovrá presentarsi in Procura accompagnato da un difensore.
A determinare l'assunzione della veste di indagato da parte di Deaglio è stata la convinzione dei magistrati, i quali hanno affermato che il meccanismo da lui descritto nel film, che non sará sequestrato, è il fatto che la tesi da lui sostenuta per parlare di eventuali brogli non regge perchè la proclamazione degli eletti in caso di elezioni viene proclamata dalla Cassazione solo attraverso materiale cartaceo, e non attraverso sistemi informatici."
(dal sito del Corriere della Sera)

venerdì, novembre 24, 2006

Ultima Ora

Addirittura Bertinotti scarica Deaglio:
"E’ una polemica che c’è già stata, è stata esaminata e mi pare abbia già avuto una risposta. Siccome in ogni caso i risultati sono acquisiti, la legittimità è pienamente garantita.
Il lavoro fatto dagli uffici è apparso a chiunque di estrema garanzia, meticolosissimo e serissimo. Escludo che le prove che vengono sollevate possano avere influenza sul risultato elettorale."
(Dichiarazione apparsa pochi minuti or sono sul sito del Corriere della Sera)

E la Procura di Roma indaga...

Siamo giunti a questo: Enrico Deaglio, già Lotta Continua, esponente degli Indignati in Servizio Effettivo Permanente che fanno capo alla tricoteuse Paolo Flores D’Arcais, direttore del non vendutissimo Diario, realizza – verosimilmente allo scopo di rilanciare le sorti editoriali della testata da lui diretta – un documentario à la Michael Moore in cui, lui stesso lo dichiara, ipotizza un tentativo di broglio elettorale perpetrato dal solito Berlusconi in occasione delle ultime politiche mediante (sempre in via ipotetica) l’utilizzo di un software capace di trasformare (si badi bene solo virtualmente e non anche materialmente) le schede bianche in altrettanti voti a favore del Polo, software che parrebbe essere già stato utilizzato con successo dal solito Bush in occasione delle ultime presidenziali USA. Il tentativo sarebbe poi fallito a causa della resipiscenza in extremis del Ministro dell’Interno Pisanu il quale, democristianamente, avrebbe “fiutato” l’odore di cadavere emanante dal Premier uscente (Deaglio dixit).
Prove: nessuna, solo sospetti corroborati dall’esiguo numero di schede bianche rispetto alle precedenti elezioni e la singolare uniformità della loro distribuzione sul territorio nazionale.
Se si considera che i presunti autori del broglio hanno perso la Camera per soli 24.000 voti ed hanno poi chiesto a gran voce il riconteggio delle schede (da effettuare fisicamente sulle schede e non sui dati immessi nei terminali del Ministero dell’Interno), tutto ciò non può che apparire grottesco ed essere bonariamente considerato per quello che è: un’astuta operazione di marketing destinata a titillare i peggiori istinti dei molti che mai saranno sazi del sangue del Cavaliere di Arcore.
E’ appena il caso poi di stigmatizzare la moda della docu-fiction lanciata da Michael Moore, che per sua intrinseca natura consente le più ardite manipolazioni della verità ad uso e consumo dei gonzi e dei mai scomparsi (basta vedere le recenti polemiche su Pansa) trinariciuti: se l’attendibilità del tronfio regista americano è quella che è, figuratevi quella dei suoi cloni all’amatriciana.

martedì, novembre 21, 2006

Nostalgie

I giapponesi hanno dichiarato di avere oramai diritto all'atomica.
In fondo sono passati più di sessant'anni...

(Il presente post partecipa con ottime chances all'attuale edizione dell'Oscar per il cattivo gusto)

lunedì, novembre 20, 2006

La migliore della settimana

Cattiva stampa in Francia per il libro di Materazzi.
È stato boicottato dalle maggiori testate.
(Luca Bottura per il "Corriere della Sera")

Uno le cui mani non grondano sangue

Oliviero Diliberto sfila a Roma al ritmo di "L'unico tricolore da guardare è quello steso sulle vostre bare".

mercoledì, novembre 15, 2006

Sull'attendibilità dei riconoscimenti ufficiali

A parte, ovviamente, Dario Fo, qualcuno si ricorda i nomi dei vincitori del Nobel della letteratura negli ultimi dieci anni?
Non Mario Vargas Llosa, tanto per fare un nome.
Figuriamoci i nostri premi letterari, ad esempio lo Strega, che quest'anno si è addirittura sdoppiato: quello ordinario lo hanno dato al famiglio di Veltroni, Sandro Veronesi (secondo il quale, in barba a Copernico, il mondo si mette improvvisamente a ruotare attorno ad un rampantino che, d'emblée, molla il lavoro per piazzarsi tutto il giorno davanti alla scuola della figlia), e quello straordinario alla Costituzione, consegnandolo - per ovvia proprietà transitiva - ad Oscar Luigi Scalfaro.

martedì, novembre 07, 2006

Il ritorno di Santoro

Giovedì gnocca

lunedì, novembre 06, 2006

Si sono rimangiati l'unica buona idea: la tassa sui SUV

Abbiamo volutamente lasciato che le acque si calmassero. Volevamo riflettere con serenità. Cosi è stato, dunque non c'è traccia di emotività o di superficialità nella nostra presa di posizione. Il punto è questo: siamo favorevoli alla pena di morte. Non generalizzata, intendiamoci. Però la signora bionda e altera con la pelliccia di leopardo e il barboncino bianco seduta sulla jeep Cherokee Limited T.D. 4x4 verde targata MI 7M0644 che tutti i giorni tra le 12.30 e le 13 parcheggia in seconda fila in viale Majno a Milano davanti all'Istituto Orsoline San Carlo, costringendo chiunque passi di lì ad almeno cinque minuti di coda supplementare e gratuita (sei giorni la settimana per dieci mesi all'anno, da settembre a giugno), ebbene lei deve morire. Non abbiamo niente contro questa signora, non sappiamo neppure come si chiami (noi del giro che abbiamo la fortuna di passare ogni giorno tra le 12.30 e le 13 in viale Majno la chiamiamo simpaticamente " il Puttanone ", ma dubitiamo sia il suo vero nome) dunque non si tratta di un fatto personale. Tuttavia deve morire. Deve morire e basta. Riflettendoci meglio e per non essere fraintesi, non vogliamo dire che noi auguriamo la morte alla bionda e altera signora. Noi, più semplicemente, vorremmo procurargliela, passandole sopra con la sua invereconda Cherokee Limited T.D. 4x4, per poi infilare pure la marcia indietro, perché nello specchietto ci sembrava che il barboncino bianco desse ancora segni di vita. Questo nonostante il nostro amore per gli animali che è enorme. Ma a quei livelli anche le bestie non possono essere completamente innocenti. Che poi: se al suono della campanella dalle Orsoline uscissero dodici bambini biondi e festanti e prendessero posto sul Cherokee, baciando la madre e prendendo a calci in culo il barboncino (se non lo avete visto mica potete capire), allora pazienza, si potrebbe chiudere un occhio: una jeep per tredici persone e un cane è quasi un risparmio in termini di spazio. Il fatto è, ma lo immaginate già, che sulla Cherokee 4x4 sale una pischella bionda di 18/20 chili che, ci si consenta il termine, occupa sì e no il posto di una scorreggetta. Oltre tutto, non per fare i seguaci del Lombroso, ma, a giudicare dall'espressione, la piccola ebete per finire il liceo di anni ce ne mette sette, non cinque come tutti i cristiani, con tutto quel che segue in termini di code. Per la verità questa minuscola figlia del Puttanone (ma, l'abbiamo detto, non siamo sicuri sia il suo vero nome) ci sta procurando delle lacerazioni. Al nostro interno il dibattito è serrato: bisogna giustiziare anche lei o no? Il Fronte del "Sì" non accetta mediazioni: basta chiudere gli occhi per vedersela fra vent'anni parcheggiata in viale Majno in seconda fila con un lussuoso, enorme Camion T.D. che aspetta un bambino biondo, il piccolissimo figlio della figlia di un grandissimo Puttanone (chiamiamola così e non se ne parli più). Meglio dunque non correre rischi. Il Fronte del "No" invece cerca di prendere tempo: non si elimina una creatura per un sospetto. E poi, per dirla tutta, forse qualche attenuante ce l'ha anche la signora bionda e altera. Magari abita in campagna e la Jeep per lei è una necessità. Un beatissimo cazzo: il Puttanone abita in via Maggiolini 1, esattamente 480 metri appena dall'Istituto Orsoline San Carlo di viale Majno. L'abbiamo seguita e di madonne non ce ne sono. Per questo devono morire tutti: madre, figlia, nipoti, cane, marito e amante (una che si chiama così volete che non ce l'abbia?). Adesso scusate ma dobbiamo andare: è giovedì, sono le 12.47, siamo in viale Majno e stiamo per districarci. Un ultimo sforzo, la freccia a sinistra, un'occhiata se quello dietro ci fa inserire, una frenatina perché l'idraulico sulla R4 rossa che ci sta davanti si sporge verso la signora bionda e altera per urlarle: "Spostati Troione!" (l'idraulico è la prima volta, che passa di qui: non la conosce ancora per nome) e poi via a consegnare il pezzo a favore della pena di morte. Pezzo che probabilmente domani, rileggendolo, ci vergogneremo di avere scritto, quindi i garantisti possono pure fare a meno di inviarci una copia di Dei delitti e delle pene. E poi, diciamocelo francamente, ai tempi del Beccaria mica c'erano le Cherokee Limited T.D. 4x4.
(La Saga del Puttanone di Gino & Michele, 1991)

venerdì, novembre 03, 2006

Rinasce la satira italiana orfana di Berlusconi

Ecco il nuovo sistema di tassazione inventato da Visco, geniale nella sua semplicità:
a) Quanto guadagni?
b) Mandaceli.
Questa notte ho sognato Visco vestito da principe azzurro.
Veniva su uno splendido destriero bianco e mi portava via.
Tutto.
La Bindi e la Turco sono talmente brutte che se si siedono davanti a un computer scatta automaticamente l'antivirus.

Seguire attentamente le istruzioni:
1) Create un file qualsiasi
2) Chiamatelo «Prodi»
3) Buttatelo nel cestino
4) Cliccate su «Svuota il cestino». Comparirà la schermata di conferma eliminazione file, che chiede: «Eliminare definitivamente Prodi?»
5) Adesso potete rispondere «Sì».
Non serve a niente, ma aiuta a iniziare bene la giornata.

Ho cominciato a dubitare del Comunismo quando ho visto che i giapponesi non lo fotografavano.

Che differenza passa tra Cristianesimo e Comunismo? Il primo predica la povertà, il secondo la realizza.
(dal libro "Mortadella Show" di Mario Precario)