Second Hand News

venerdì, giugno 30, 2006

Manteniamo le proporzioni

Trovo stupefacente l'atteggiamento di chi stigmatizza le recenti gesta di Vittorio Emanuele rammaricandosi per il fango che gettano sull'istituzione da lui rappresentata.
Costoro sembrano non ricordarsi che il nostro ha definitivamente squalificato il casato non in occasione delle attuali intemerate, bensì a Cavallo nell'agosto 1978: a confronto di quello che accadde allora ciò che sta emergendo adesso è una vera e propria bazzecola.

lunedì, giugno 26, 2006

Pensavo di astenermi

Poi si sono inventati un Premio Strega straordinario per la Costituzione, premio materialmente consegnato ad Oscar Luigi Scalfaro.
Non ci sono stato.

venerdì, giugno 23, 2006

Inversione di tendenza

Allo scopo di dare al paese un segnale forte dopo gli scandali a sfondo sessuale che hanno recentemente investito la televisione pubblica, è stato nominato quale Direttore Generale della RAI Claudio Cappon.

Bonjour finesse

“E' meglio trombarsi una valletta piuttosto che assaltare una banca”
(Roberto Calderoli a proposito di quella parte della sinistra che ostenta indignazione per i recenti fatti RAI)

lunedì, giugno 12, 2006

Scuola Inter

Inghilterra-Paraguay 1-0

Autogol di Gamarra al 3'

Quel dolce tintinnio di manette d'antan

Francesco Saverio Borrelli lamenta la mancanza di pentiti nell'indagine sul calcio che sta conducendo.
Urge introdurre l'arresto preventivo anche nella giustizia sportiva.

venerdì, giugno 09, 2006

Le ultime parole di Al Zarqawi

"Vi faccio vedere come muore uno stronzo"

Enzo Biagi: una lezione di giornalismo

Andrea Jarach è un ebreo milanese, editore e presidente dell’associazione amici di Yad Vashem, la più importante istituzione mondiale per la memoria della Shoah, che ha avuto il torto di candidarsi alle recenti amministrative nella Lista Moratti.
Ciò ha provocato le ire del solito Enzo Biagi che, in un articolo su L'Espresso talmente pieno di imprecisioni da legittimare il sospetto che non conoscesse Jarach e che non abbia avvertito la necessità di documentarsi, lo tratta da infame per essersi 'oggettivamente' alleato coi neofascisti anche se "avrà di sicuro nei cassetti foto di parenti uccisi ad Auschwitz, Dachau, Buchenwald o Mauthausen".
Biagi termina la sua poco commendevole fatica paragonando l'ebreo cattivo Jarach all'ebreo buono Moni Ovadia, ovviamente schierato con Ferrante, e a Matthias Göring che, per espiare le colpe dello zio Hermann, vuole convertirsi all'ebraismo e trasferirsi a Gerusalemme.
Jarach ha querelato Biagi e L'Espresso per diffamazione.
Per quanto mi riguarda oramai Biagi, le poche volte che cerca di scrivere qualcosa di diverso dalla riproposizione periodica delle sue note dieci frasi ad effetto (come quella, che avrò letto cento volte, in cui afferma che un paese che chiama la stessa cosa uccello al nord e pesce al sud non potrà mai essere unito), la fa sistematicamente fuori dal vaso e solo l'astio che nutre nei confronti dei pochi che non l'hanno blandito quotidianamente (Berlusconi in primis) lo mantiene sulla breccia.

Modeste consolazioni

La trombatura di Lidia Menapace alla presidenza della Commissione Difesa del Senato, inattesa prova di sapienza tattica da parte dell'opposizione.
La Menapace, che già esternava da presidente, aveva il giorno prima rilasciato delle dichiarazioni deliranti al Corriere della Sera, sciorinando il più bieco armamentario vetero-pacifista-comunista del caso (sciogliere le Frecce Tricolori "che inquinano", sciogliere la Nato, chiudere le basi Nato in Italia perchè ledono la nostra integrità territoriale, via dall'Iraq subito, dall'Afghanistan quanto prima et similia) ed è stato bello veder punita tanta tracotanza.
Senza tener in conto alcuno l'assoluta incompatibilità tra la sua storia personale ed il ruolo per cui era stata designata, la maggioranza l'aveva scelta per puri motivi anagrafici: per regolamento in caso di pareggio tra due candidati (ipotesi quasi certa, essendo i componenti della Commissione equamente ripartiti tra maggioranza ed opposizione) viene eletto il più anziano e quindi l'ottantaduenne Menapace; invece è finita 13 a 11 per il dipietrista (già di FI) De Gregorio, eletto con i 12 voti dell'opposizione più il suo: un piccolo capolavoro.
Non temo che l'episodio abbia conseguenze negative per la maggioranza, temo piuttosto che non ne abbia (a parte i soliti latrati alla luna).

Stare sulla notizia

"I comunisti dell’Unione sono folklore? Ah sì, quella frase di Berlusconi..."
Francesco Caruso

L'armonizzatore

"Siamo italiani, ma mi sembra che da voi il tutto proceda con molta più fatica. Noi abbiamo solo più folklore, Rifondazione Comunista, i Comunisti Italiani. Ma a confronto di Lafontaine, è qualcosa di abbastanza innocuo."
Romano Prodi intervistato dal settimanale tedesco Die Zeit

giovedì, giugno 08, 2006

Cosa vuol dire essere fuori dalla mischia

"Non voglio parlare di Juventus perchè Fiat è soltanto uno degli sponsor, come altre grandi aziende.
Se non fosse intervenuta la magistratura, non sarebbe successo niente. È paradossale, molto grave. Un ricambio totale della classe dirigente sarà utile."
Luca Cordero di Montezemolo

Una vecchia barzelletta su Ronaldo interista

La Madonna chiede a Ronaldo di esprimere un desiderio. All'invito il giocatore risponde chiedendo la costruzione di un'autostrada da Milano al Brasile. La Madonna gli risponde che è un desiderio troppo difficile da esaudire, invitandolo a pensare a qualcos'altro. Allora Ronaldo dice che gli piacerebbe giocare una partita contro la Juventus con arbitri imparziali. "Ronaldo, quante corsie dovrebbe avere l'autostrada per il Brasile?" la risposta della Madonna.

"Inevitabile la manovra bis"

Prendi i soldi e Schioppa